Massimo Cellino ha parlato della situazione del Brescia: altre squadre truffate. I lombardi rischiano la retrocessione in Serie C
La possibile penalizzazione del Brescia per irregolarità nei pagamenti Irpef ha scatenato il caos in Serie Bkt. Congelamento dei playout, possibile retrocessione peri lombardi, che rischiano 4 punti di penalizzazione, e possibilità che Sampdoria e Salernitana facciano il playout con il Frosinone che sarebbe salvo. Oppure l’allargamento del campionato a 22 squadre.
Intanto parla Massimo Cellino. Il presidente del Brescia insiste e alla Gazzetta dello Sport afferma di essere stato truffato:
Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, l’avrei fatto anche a giugno per l’iscrizione, perché è corretto. Se mi avessero detto che non andava bene, avrei pagato di tasca mia, come ho fatto in tanti anni di calcio tra Cagliari, Leeds e Brescia, vendendo anche le mie case. Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale. Quella società di via Montenapoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è sparita, non rispondono più al telefono. Eppure hanno ceduto crediti d’imposta per più di 100 milioni a molte aziende.
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Cellino, inoltre, afferma che sarebbero state truffate anche altre società, come confermato allo stesso presidente dalla Covisoc:
La Covisoc mi ha detto che non siamo i soli. Manonho sentito di altre indagini.
Il presidente del Brescia fa anche l’analisi sui conti e dichiara quanto aveva pagato e quando ha iniziato a sapere che qualcosa non era andato per la giusta direzione:
Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato. Il 9 maggio ci hanno detto che erano in corso verifiche e avevamo 60 giorni di tempo, dicendomi che in caso contrario avrei dovuto rispondere insolido. E io sarei stato pronto a farlo.
Il caos del Brescia rischia di portare alla retrocessione in Serie C. Proprio quando, stando sempre a quanto afferma Cellino, era stata definita la trattativa per la cessione della società:
Non mi va di finire così la mia esperienza al Brescia. Sabato avevo anche definito la cessione del club a una persona perbene, italiana. Ora chissà, siamo nei guai: ma noi daremo battaglia