La consegna delle maglie dei calciatori della Sampdoria ai rappresentati de La Sud è arrivata dopo un accordo con la Questura
E’ stata una giornata difficile, brutta a Bogliasco. La Sampdoria ha ripreso gli allenamenti al Gloriano Mugnaini in un clima di profonda contestazione dopo la prima retrocessione in Serie C della sua storia. I tifosi si sono recati al centro sportivo e, dopo i cori di contestazione, a fine allenamento hanno chiesto ai calciatori di consegnare le maglie dell’allenamento.
L’edizione genovese de La Repubblica svela un retroscena proprio in merito alla consegna delle maglie. C’è stata, infatti, un’intesa tra ultras e Questura con la promessa di regalare le maglie all’istituto Gaslini:
C’è un retroscena dietro alla richiesta alla squadra da parte dei gruppi della Sud di consegnare le casacche d’allenamento, ritenendo non degni i giocatori d’indossare i colori amati. Un’intesa fra gli ultrà e la Questura, con la promessa di regalare le maglie simbolicamente sottratte all’istituto Gaslini
Cosa poi comunicata da La Sud:
Quanto accaduto oggi è un qualcosa che non avremmo mai voluto vivere; ma vedere dei giocatori indegni indossare ancora la nostra maglia fa davvero male. Per questo abbiamo deciso di farcele consegnare. Quella che per loro è stata portata per tutta la stagione come una semplice t-shirt, per noi ha un valore unico. Motivo per il quale domattina porteremo tutte le maglie alla Onlus “La Rianimazione dei bambini” del Gaslini. Sicuramente i bambini ne saranno molto più orgogliosi e meritevoli di questi mezzi uomini.
Sampdoria, la nota della Questura sulla consegna delle maglie a La Sud
Sampdoria, La Repubblica, retroscena sulla consegna delle maglie: accordo tra La Sud e la Questura
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Dello stesso tono, poi, una nota arrivata proprio dalla Questura di Genova in merito:
L’azione è arrivata dopo specifiche intese tra una loro delegazione e la società. I tifosi venivano fatti accedere in sicurezza, all’altezza della recinzione del campo, assistendo all’ultima parte dell’allenamento, da dove scandivano i consueti cori di contestazione. Come preventivamente concordato alla fine della seduta le maglie utilizzate dai calciatori venivano consegnate per essere donate al Gaslini, in segno di distensione.
La tensione, tuttavia, rimane altissima. La contestazione, dopo aver raggiunto casa di Mbaye Niang e Ronaldo Vieira nella serata di mercoledì, ha toccato anche casa di Massimo Coda. Gesti isolati – è bene sottolinearlo – ma che evidenziano un forte stato di agitazione del mondo blucerchiato dopo la retrocessione in Serie C.