La Sampdoria è scesa in Serie C e ora tutto cambierà: sponsor, merchandising, squadra e monte ingaggi, ci sarà una vera rifondazione. L’analisi della Gazzetta dello Sport
Per la prima volta nei suoi quasi 79 anni di vita, la Sampdoria è retrocessa in Serie C. Uno scenario terribilmente nuovo, un terremoto sportivo da cui servirà davvero ricostruire praticamente tutto. Perché molte cose sono destinate a cambiare, in queste lande sconosciute che si chiamano terza divisione e che il club blucerchiato non ha mai percorso.
La Gazzetta dello Sport ha tratteggiato il quadro che si troverà ad affrontare la Sampdoria, destinata probabilmente al girone B di Serie C. Innanzitutto, il tracollo sportivo implicherà forti perdite dal punto di vista degli sponsor, dei diritti televisivi del merchandising. Visto che, per un campionato come la terza divisione, la visibilità della società diminuisce non poco, per cui ci saranno perdite da quel punto di vista.
Perdite che dovranno essere compensate con immissioni di capitale da parte della proprietà. Banalmente perché il club deve sostentarsi e quindi, a minori ricavi, devono corrispondere maggiori investimenti. Ma poi perché la Sampdoria è stata salvata con un piano di ristrutturazione aziendale approvato dal Tribunale di Genova, per il quale lo scenario Serie C non era contemplato.
Il progetto è stato disatteso e ora serviranno ulteriori investimenti da parte di un proprietario che, fino a qui, ne ha versati oltre 100, ma non ottenendo alcun risultato positivo. Il presidente Matteo Manfredi, a suo tempo, aveva detto che la Sampdoria avrebbe avuto stabilità e continuità anche in caso di Serie C. Ora è il momento della prova dei fatti.
Sampdoria, terremoto Serie C, ora bisogna ricostruire in tutti i rami
Sampdoria, Gazzetta dello Sport: dagli sponsor alla squadra, con la Serie C è tutto da rifondare. Il punto
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Ci si potrebbe anche aspettare un riassetto societario, ma questo ancora non è dato saperlo. Quel che pare molto probabile, invece, è che serviranno investimenti diversi per costruire una squadra adatta alla Serie C, per poter riconquistare subito la B. In questo senso, avverrà un ridimensionamento della rosa della Sampdoria, che ha giocatori con ingaggi troppo elevati. Un esempio è Gennaro Tutino, che ha un triennale da un milione netto ed è stato riscattato obbligatoriamente a febbraio, dopo il primo punto fatto dai blucerchiati.
In questo senso, sarà necessario un rifondamento profondo del parco calciatori, molti dei quali hanno stipendi troppo alti per la Serie C. Il monte ingaggi della Sampdoria, in questa B, era il secondo più alto, viaggiava attorno ai 20 milioni lordi. In terza divisione la media è di quattro volte inferiore.
E c’è anche il capitolo prestiti e volontà di restare. Perché non solo gli ingaggi sono troppo elevati per la Serie C, ma servirà vedere chi è disposto a restare per giocare un campionato di livello inferiore all’ultimo. Contando che ci sono alcuni atleti come Gerard Yepes, Fabio Borini o Bartosz Bereszynski in scadenza di contratto e una quindicina di calciatori che torneranno ai loro club di provenienza una volta scaduto il prestito a giugno. Insomma, tanti aspetti, tanti elementi da ricostruire, dopo il terremoto Serie C che ha colpito la Sampdoria per la prima volta nella sua storia.