La cronaca del disastro della Sampdoria: gli errori fatti fin da agosto che portano i blucerchiati alla prima retrocessione in Serie C
Le lacrime dei calciatori a fine partita nel giorno più buio di sempre. La Sampdoria è in Serie C. Sembra incredibile, un incubo che diventa realtà. Che ha orgini lontane secondo l’edizione genovese de La Repubblica. Ha origine nel ritiro di Jena di luglio. Località lontana, in Germania, e non molto gradita ai tifosi.
In estate Pietro Accardi rivoluziona la squadra, che, però, parte malissimo in campionato. E parte con l’esonero di Andrea Pirlo, che “non era il tecnico scelto dalla nuova conduzione”. Dopo tre giornate arriva Andrea Sottil, che fa 13 punti in 7 partite. Poi, però, i primi errori e le crepe. Il 3-0 di Pisa segna un punto di non ritorno, ma l’esonero è tardivo e arriva solo dopo un 5-1 umiliante con il Sassuolo.
Sampdoria, Manfredi e Accardi: prime divergenze, poi la Serie C
Sampdoria, La Repubblica: cronaca di un disastro. Così è arrivata la Serie C
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Il ko con i neroverdi evidenzia – si legge – le prime divisioni. Manfredi vorrebbe Beppe Iachini, ma arriva Leonardo Semplici. Accardi viene messo in discussione, attua un’altra rivoluzione a gennaio, ma serve a poco. Il primo difensore arriva solo il 25 gennaio (Marco Curto). La squadra ha una minima reazione con Cosenza e Modena, ma è un uoco di paglia. I tanti innesti di gennaio (Mbaye Niang, Giuseppe Sibilli, due portieri come Samuele Perisan e Alessio Cragno) faticano terribilmente.
I punti non arrivano. Lo 0-3 con il Frosinone e l’1-0 con lo Spezia portano alla decisione di puntare sui “sampdoriani”. Dentro Alberico Evani e Attilio Lombardo, esonerati Leonardo Semplici e proprio Pietro Accardi, ma è troppo tardi. Nove punti in sei partite non bastano per evitare la prima retrocessione in Serie C della storia. E’ la “cronaca di un disastro”.