L’esperto Roberto Albisetti analizza l’operato di Matteo Manfredi alla Sampdoria, che ha ridotto i costi ma ottenendo in cambio pessimi risultati sportivi
Gestione finanziaria positiva, quella sportiva molto meno. Sono i due volti del progetto dell’attuale proprietà della Sampdoria, coordinata dal presidente Matteo Manfredi, a quasi due anni dal salvataggio del club dal fallimento. L’esperto di gestione aziendale Roberto Albisetti ha condotto un’analisi lungo queste due direttrici, focalizzandosi in particolare su quella economica ma senza esimersi dal parlare anche di quella riguardante i risultati sportivi. Che dicono che le Women sono retrocesse, che la Primavera è retrocessa e la prima quadra maschile rischia molto la Serie C.
Albisetti, parlando a Telenord, ha sottolineato proprio la divaricazione tra le due gestioni, seppure l’attuale proprietà abbia investito molto nel ramo sportivo:
Da un punto di vista contabile la strategia di Manfredi ha funzionato nella riduzione dei costi, ma non si può dire così per l’attività sportiva. Un mea culpa lo fa negli ultimi mesi, anche perché ha ipotecato le azioni a favore di Tey che di fatto ha il pallino in mano. Gli investitori quando perdono, perdono anche la pazienza, nonostante Manfredi abbia parlato di continuità della proprietà
Albisetti ipotizza dunque un possibile riassetto societario in caso di retrocessione in Serie C. Con Joseph Tey che controlla indirettamente più azioni di quelle che ha adesso, in virtù di un prestito obbligazionario convertibile che ha sottoscritto con Manfredi, secondo l’esperto. Che prosegue:
L’investitore, non vedendo risultati, potrebbe richiedere di volere più peso nelle decisioni della società, volere investire non nella società che gestisce Manfredi ma direttamente nel club, quindi diluendo la società blucerchiata
Sampdoria, Albisetti: “Riduzione importante dei costi, ma se un investitore continua a perdere si spazientisce”
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Tey che, nelle due stagioni fino a qui, ha messo mano al portafoglio investendo 105 milioni di euro nella Sampdoria, secondo le cifre ufficiali dell’ultimo bilancio del club riferito al 2024 (approvato il 30 aprile). Anche in quel caso si sottolineava una perdita, al netto però della situazione debitoria, dei pagamenti ai creditori e degli investimenti. Albisetti, quindi, sottolinea che, dal punto della riduzione dei costi l’operato è in linea con quanto pianificato. Anche se il monte ingaggi, ad esempio, è molto alto:
L’andamento costante è negativo: nel 2023 si erano persi quasi 30 milioni, nel 2024 quasi 41 milioni. I ricavi, che richiamano i valori della produzione, in tre anni sono passati da 78 milioni a 55 milioni e l’anno scorso a 44. Hanno ottenuto una riduzione importante dei costi, che faceva parte del piano di risanamento della società dal punto di vista contabile. Hanno avuto una riduzione dei costi complessivi di 46 milioni, mentre nel 2024 hanno avuto un monte ingaggi di 20 milioni, un costo altissimo per una squadra di Serie B. In caso di Serie C, il monte ingaggi deve ridursi a un terzo di questo