Naufragato anche l’ultimo tentativo di salvataggio del Messina, futuro incerto per il club, anche Ferrero aveva fatto un tentativo
Niente da fare per il Messina. Anche l’estrema corsa contro il tempo per salvare il club siciliano di Serie C, alla scadenza fissata nel tardo pomeriggio, non ha avuto esito positivo. Secondo quanto ricostruito da Messinasportiva.it, il presidente Stefano Alaimo ha firmato in mattinata la procura al notaio Bernardo Maiorana, per poter effettuare i pagamenti necessari al salvataggio del club.
Servivano 312mila euro per evitare il peggio e si è attivato anche un passaparola locale tra cittadini e imprenditori per poterli versare nella società. Ma ne sono stati raccolti 163mila, con una mancanza di 149mila che si è rivelata troppo alta. Il notaio Maiorana ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di rispettare i termini, fissati dalla Serie C per quanto riguarda il versamento degli stipendi arretrati e i contributi.
La crisi del Messina è cominciata da tempo, con il fondo lussemburghese AAD Group (che aveva acquistato l’80% delle azioni del club dall’ex presidente Pietro Sciotto) che sembrava poter essere un investitore in grado di rilanciare la società. Ma si è dimostrato insolvente. L’amarezza pervade i tifosi siciliani, dopo tanti tentativi caduti nel vuoto per salvare il club. Compreso l’interessamento di Massimo Ferrero.
Messina, non bastano i fondi raccolti: fallimento vicino. A inizio marzo vano il tentativo di Ferrero
Messina, fallito l’ultimo tentativo di salvataggio: ci aveva provato anche Massimo Ferrero
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Anche l’ex patron della Sampdoria si è avvicinato, a inizio marzo, al Messina, per provare a presentare una sua offerta e rilevare la società. Inizialmente sembrava che la sua proposta potesse avere un seguito, con una richiesta di 250mila euro per rilevare il club. Poi però sono subentrati i problemi.
Ferrero ha pensato fosse il momento giusto per farsi avanti e tentare di avviare i dialoghi con il sindaco di Messina, Federico Basile, con l’attuale presidente Alaimo e con il precedente proprietario, Sciotto. Ma, tranne il primo cittadino, nessuno ha voluto dare ascolto al Viperetta.
Il quale aveva annunciato il suo ritiro dalla corsa alla squadra siciliana con un messaggio semplice: “Ci ho provato, ma nessuno vuole vendere“. Il fatto a cui si riferisce Ferrero è la mancata risposta arrivata alle sue telefonate da parte dell’ex proprietario. Che non soloaveva ancora il 20% delle quote del Messina, ma ha pure un diritto di prelazione per riprendersi quell’80% che ha ceduto ad AAD Invest Group.
Così Ferrero si è ritirato dalla corsa al Messina, che ora sta vivendo l’incubo del fallimento. Già penalizzato con -4 punti in classifica, lo spettro è quello di accumulare ancora più debiti, così da non potersi iscrivere al prossimo campionato. Col rischio di ripartire ancora da zero.