Pietro Accardi ha spiegato i motivi dietro la rivoluzione nel calciomercato di gennaio della Sampdoria: ecco come si è mosso il ds blucerchiato
La Sampdoria ha messo in atto una vera e propria rivoluzione nel mercato di gennaio. Pietro Accardi ha cambiato la squadra, con dieci acquisti e undici cessioni: operazioni obbligate, doverose, date le difficoltà in classifica.
Proprio il direttore sportivo ha spiegato cosa lo ha spinto ad attuare questi cambiamenti così drastici. A cominciare dalla situazione dei portieri:
Alcuni cambi sono stati obbligati, vedi i portieri. Già Silvestri, che qui purtroppo ha avuto difficoltà, è stato un colpo estivo dell’ultimo giorno dovuto all’infortunio di Ghidotti. Che si è rifatto male a gennaio. Abbiamo preso Perisan, che si è fermato alla prima gara. E così ecco Cragno. Il dovere era essere tempestivi nel trovare soluzioni. L’obiettivo avere tre portieri di qualità.
Sono arrivati anche due difensori come Marco Curto e Giorgio Altare:
Anche sui difensori ci siamo mossi per sopperire all’emergenza. Per il resto, Semplici ci ha chiesto elementi adatti alla sua idea di calcio, e ci siamo mossi in quella direzione.
Calciomercato Sampdoria, Accardi: presi calciatori funzionali
Calciomercato Sampdoria, la rivoluzione di Pietro Accardi: avevamo bisogno di personalità
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C’era bisogno di energia, di personalità dopo gli errori fatti nel mercato di gennaio. Accardi è intervenuto proprio lì, cercando calciatori con determinate caratteristiche:
C’era bisogno di freschezza. E personalità. Ne ho cercato di spiccate. Anche in estate, con Romagnoli, Venuti e Bellemo su tutti, lo abbiamo fatto, ma non è bastato.
Nessun problema economico, poi, a gennaio. La Sampdoria non ha fatto spese folli, ma ha cercato di portare a Genova calciatori motivati. Calciatori che avessero voglia di immergersi in un progetto importante come quello blucerchiato, anche a costo di avere pazienza e di aspettare, come accaduto con Curto e Altare. E poi c’è Mbaye Niang, per cui scatterà il rinnovo in caso di promozione, mentre per l’ex difensore del Venezia c’è in ballo il riscatto:
Non esiste un problema “economico”. Non abbiamo fatto spese folli, ma sono abituato a pensare che siano le idee a fare la differenza, non i soldi. Ho portato avanti un mercato in maniera autonoma, libero di potere scegliere i calciatori più funzionali a Semplici. In condivisione con la proprietà. Avevamo individuato degli obiettivi, alcuni inizialmente non trattati dai loro club. Per questo si è perso del tempo. Ci voleva pazienza, abbiamo aspettato e li abbiamo presi, vedi Curto e Altare. In più tutti i nuovi rappresentano presente e futuro: Niang rinnova in automatico in caso di promozione ma il club ha anche una opzione libera a prescindere. Su Curto, Abiuso, Oudin, Sibilli e Beruatto c’è un diritto di riscatto. Su Altare diritto e obbligo. E tutti sono venuti con entusiasmo alla Samp in un momento complicato