Cristiano Piccini, dopo i sei mesi alla Sampdoria, è ripartito dal Messico, dove però ha dovuto fare di nuovo i conti con la sfortuna
Nuova squadra, vecchie sfortune. Cristiano Piccini ha provato a rilanciarsi in un’avventura inedita, una parentesi in Messico in un calcio lontano da quello europeo, che ha vissuto in lungo e in largo tra Italia, Spagna, Germania, Portogallo e Serbia. Dopo la fine dell’esperienza con la Sampdoria, che ha lasciato che il suo contratto scadesse per salutarlo, il terzino classe 1992 ha accettato la proposta dell’Atletico San Luis, squadra della prima divisione calcistica messicana legata, di nome, di colori e di fatto, all’Atletico Madrid spagnolo.
A 32 anni Piccini ha voluto tentare questa nuova esperienza in un campionato diverso per ritmi, livello tecnico, pressione mediatica e ambizioni. Ma, purtroppo per lui, ha dovuto fare i conti con quella spada di Damocle che ha avuto addosso per gran parte della carriera: gli infortuni. In particolare al ginocchio. Già la frattura della rotula, tra 2019 e 2020, gli aveva compromesso l’avventura al Valencia e quella all’Atalanta, stroncandolo in un momento in cui aveva anche conquistato la Nazionale italiana.
Pure ora, in Messico, un altro infortunio è arrivato a scompaginare le carte. A fine agosto Piccini si è fatto male slogandosi il ginocchio sinistro e, da allora, non ha più giocato.
Sampdoria, ginocchio sinistro slogato per Piccini: non gioca da tre mesi
Ex Sampdoria,la maledizione di Cristiano Piccini continua anche in Messico
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L’ex difensore della Sampdoria ha giocato solo due partite con l’Atletico San Luis e ora sono tre mesi che non è più tornato in campo. Anche a Genova aveva saltato qualche gara sporadicamente, per via di alcuni acciacchi che, però, non sono mai sfociati in infortuni seri. Quelli che ne hanno condizionato la carriera in passato e che lo tormentano anche in Messico.
Alcune settimane fa, invece, Piccini si era dimostrato campione di cuore, quando aveva fatto un’importante donazione di beni alimentari alle popolazioni sfollate dopo il disastro ambientale di Valencia, con l’alluvione che ha fatto molte vittime e milioni di euro di danni. Una dichiarazione d’amore alla città andalusa che ancora gli vuole parecchio bene, perché si ricorda di lui nel periodo in cui era davvero al top della forma.
Un giocatore che ha sempre dovuto fare i conti con gli stop, ma che non si è mai arreso. E non lo fa nemmeno adesso: con un contratto fino al 2026 con l’Atletico San Luis, l’ex Sampdoria scalpita per tornare il prima possibile.