Il quotidiano catalano riflette sui problemi del Barcellona e rimpiange le cessioni dei canterani come Pedrola alla Sampdoria
Il Barcellona, da qualche anno, sta affrontando una fase piuttosto critica della sua storia. Dal punto di vista tecnico, ma soprattutto finanziario. Il monte debitorio ingente degli ultimi anni, le recenti multe e restrizioni per il calciomercato, hanno riacceso la spia sulla necessità di investire nella Masia, la cantera dei blaugrana, che però è stata sfruttata male negli ultimi anni.
Tanto da rimpiangere anche la cessione di un giocatore come Estanis Pedrola. Il 2003 della Sampdoria è esattamente un prodotto delle giovanili del Barcellona. E, col senno di poi, avrebbero voluto impiegarlo di più. Lo pensa Mundo Deportivo, quotidiano spagnolo focalizzato soprattutto sulle squadre catalane, che osserva da vicino il Barça e lamenta la facilità con cui giocatori come il fantasista blucerchiato siano stati fatti partire:
I successi del Barça sono arrivati scommettendo sulle giovanili e completandole con acquisti da fuoriclasse. Con la crisi economica, l’impegno per La Masia avrebbe dovuto avere una priorità più alta. Ma bisogna avere criterio per scegliere i giovani che valgono per la prima squadra e una buona gestione e visione per trasferirli o venderli bene.
Per strada sono andati perduti giocatori delle giovanili che non sono stati utilizzati in prima squadra né sono stati venduti bene.
E, infine, la menzione su Pedrola:
Proprio mentre Xavi non dispone di un esterno sinistro, la dirigenza ha regalato Akhomach al Villarreal, e ha venduto Ez Abde ed Estanis Pedrola
Mundo Deportivo: “Pedrola alla Sampdoria? E Xavi non ha esterni sinistri…”
Sampdoria, Mundo Deportivo: ma perché il Barcellona ha venduto Pedrola?
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Comincia a serpeggiare un po’ di rimpianto per aver lasciato andare un calciatore che, in effetti, nella prima squadra del Barcellona non ha praticamente mai giocato. Ha esordito nella Liga il 2 gennaio 2022, 10 minuti, unica sua apparizione nella squadra dei grandi dei blaugrana. Così la scelta di andare all’estero, alla Sampdoria, che ha chiuso l’affare con un prestito con obbligo di riscatto a 3 milioni di euro alla decima presenza stagionale.
Il Barcellona si è tutelato, inserendo un diritto di ricompra (fino al 2025) di 7 milioni e una percentuale sulla rivendita del 50%. Ma, si chiede Mundo Deportivo, perché non dargli una chance in Liga, nella squadra di Xavi Hernandez, invece che andare ad acquistare qualcuno all’estero?
Interrogativi che, per certi versi, mal si sposano con quella che è stata la stagione di Pedrola alla Sampdoria, iniziata bene e finita nel mistero, non ancora terminata ma sicuramente con un rendimento inferiore alle promesse. I 3 goal nelle prime 9 presenze spiegano i rimpianti dalla Catalogna, ma l’infortunio lungo, le difficoltà anche mentali del ragazzo ad accettare la situazione, hanno compromesso tutto. E se si fosse fatto così male in Spagna? Ipotesi destinata a restare tale.
Ma ad oggi il Barcellona avrebbe bisogno più che mai dei suoi canterani, dei talenti costruiti in casa che hanno fatto la sua fortuna fino a un decennio fa. Quelle giovani promesse di cui fa parte anche Pedrola, uno dei rimpianti dei blaugrana rimpianto anche da Andrea Pirlo, che, allo stesso modo, ne avrebbe davvero bisogno.