Sampdoria-Empoli, Attilio Lombardo vicino al popolo blucerchiato: la leggenda dello Scudetto ripresa a cantare in mezzo alla Sud
Un sampdoriano è per sempre. Lo è dentro, nell’anima, ce l’ha scritto sulla pelle. E se quella pelle ha indossato la maglia più bella del mondo, l’ha difesa e portata fino a traguardi inimmaginabili, vale doppio. Se poi la passione, dall’etimologia latina “sofferenza”, rimane salda anche in momenti drammatici come questi, vale triplo.
E Attilio Lombardo ha dato l’esempio. Ha mostrato cosa significa vivere la Sampdoria fino in fondo. Dal 1989 al 1995, e poi ancora nella stagione 2001-2002, Popeye ha vestito il blucerchiato, dando tutto sul campo. Adesso, mentre con alcuni amici delle belle annate a Genova è nello staff della Nazionale italiana, è passato dall’altra parte della barricata, sugli spalti del Ferraris. Ma l’obiettivo resta sempre lo stesso.
E quindi eccolo a tifare Sampdoria. E dove se non nel cuore pulsante dell’amore doriano? Nel video della pagina Facebook di Sampdoriani Xeneizes, si vede l’ex gloria blucerchiata cantare e applaudire insieme ai tifosi nella Sud. Se non è un segno di vicinanza questo…
Sampdoria, Lombardo in mezzo ai tifosi nella Sud
VIDEO – Sampdoria-Empoli, Lombardo uno di noi…
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Lombardo ad applaudire, saltare e urlare in Gradinata Sud come un tifoso qualsiasi. Lui che accanto al suo nome potrebbe recitare un palmares con uno Scudetto, una Coppa Italia (con tanto di vittoria di classifica cannonieri), una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe in 6 anni di Sampdoria. Nonostante tutto questo, nonostante il suo essere uno dei simboli dell’epoca d’oro di questo club, era in mezzo ai tifosi. Era ed è uno di loro, uno di noi.
Perché la sampdorianità è un sentimento genuino, democratico, che travolge. E Lombardo lo ha dimostrato, scendendo in campo con i tifosi a sostegno della squadra. In un modo diverso, ma non poi così tanto, da come faceva quando sgroppava sulla fascia e serviva assist a ripetizione a Luca Vialli e Roberto Mancini. Nomi di chi, come lui, alla Sampdoria ha voluto e vuole davvero bene. Fino a trovarsi a proprio agio con quel patrimonio del club, i sampdoriani, che sono stati vicini ai giocatori fino all’ultimo.
