Cessione Sampdoria, Garrone ammette: feci un errore a cedere a Ferrero, non facemmo verifiche approfondite
La situazione attuale in cui versa la Sampdoria è figlia di scelte sbagliate fatte negli anni precedenti. Scelte che, per un motivo o per l’altro, sono tutte ricondotte al giugno 2014, quando la società blucerchiata finì nelle mani di Massimo Ferrero. Una decisione di cui Edoardo Garrone, spesso incolpato per questa videnda, adesso fa mea culpa.
In un’intervista rilasciata a Telenord, l’ex presidente della Sampdoria ammette a posteriori di aver sbagliato a vendere a Ferrero la società, che la sua famiglia aveva ereditato direttamente dai Mantovani. Le casse dei Garrone erano in difficoltà e c’era la necessità di vendere, ma Edoardo ammette che avrebbe dovuto andare più a fondo:
Qui commisi un nuovo errore – ammette Garrone – ovvero quello di rifiutarmi di prendere parte al negoziato e di delegarlo ai manager della San Quirico e agli advisor, di non pretendere di verificare sino in fondo la solidità e l’affidabilità di Ferrero e approfondire la due diligence e fidarmi dei riscontri ricevuti”.
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Non appena arrivò da Roma la proposta, giuntagli attraverso il cognato Simone De Martino, in contatto con Antonio Romei (ex braccio destro di Ferrero e attuale membro del Cda), avrebbero potuto sorgere dei dubbi sulla sua figura. Ma Garrone ammette ancora a Telenord che in realtà il personaggio del Viperetta è cambiato nel tempo:
Vidi Massimo Ferrero una sola volta e poi a giochi fatti il giorno del passaggio di consegne”, svela Garrone “Può sembrare strano, ma Ferrero è peggiorato rispetto a come si era proposto inizialmente: il calcio può dare alla testa. Monitoravo i primi bilanci e vedevo che le cose andavano bene, al di là delle crescenti esibizioni quantomeno pittoresche del personaggio.
