Sampdoria, Braglia si gode Di Stefano ma critica il sistema del campionato Primavera: le parole dell’allenatore del Gubbio
Dopo un inizio difficile, la prima avventura da professionista per Lorenzo Di Stefano finalmente sembra prendere una buona piega. L’ex gioiellino della Primavera della Sampdoria ha trovato finalmente continuità al Gubbio, squadra in piena corsa playoff nel girone B di Serie C. Tre goal segnati nelle ultime tre partite, quattro totali in campionato per il classe 2002 che adesso sembra aver trovato la condizione giusta.
Ci ha messo un po’ ad ingranare, ma il suo allenatore, Piero Braglia, non attribuisce colpe a lui. Inizialmente sembrava che il tecnico non avesse molta fiducia in Di Stefano, ma in realtà lo stava ancora aspettando. Aspettava cioè che l’ex Sampdoria completasse l’ambientamento in una realtà tutta nuova, molto diversa dal campionato Primavera. Una realtà cui l’allenatore del Gubbio attribuisce qualche colpa nella crescita dei giovani…
Sampdoria, Di Stefano si è sbloccato a Gubbio. Braglia: “Ci ha messo tanto, chi ha la squadra Primavera sbaglia…”
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Nella conferenza stampa precedente alla trasferta contro il San Donato Tavarnelle, infatti, Braglia ha criticato le squadre che hanno una leva nel campionato Primavera, competizione troppo edulcorata a suo dire. E il caso Di Stefano lo dimostra:
Di Stefano sa benissimo cosa deve fare per sfondare nel calcio, faceva fatica all’inizio perché veniva dalla Primavera e questo è tutto un altro mondo. L’errore che fanno tante squadre di A e B è che continuano a tenere due o tre anni i ragazzi nelle Primavere, se fanno un anno per bene poi se hai delle richieste devi mandarli a giocare, è un processo di crescita del ragazzo però secondo me quando esci da lì quando vai a fare o Eccellenza o D o C, quello che capita, devi andare perché è tutta un’altra cosa.
Ti si apre un altro mondo e ci vogliono anche più di 6 mesi per ambientarti, a volte si fa fatica ad uscirne da certe categorie. Poi bisogna vedere chi ti allena, nelle Primavere è un bel mondo, ci vorrebbe anche un po’ di pressione per chi allena questi ragazzi perché devono trasmettere loro cos’è la vita dopo. Però sono cose loro.
Giocatori talentuosi come l’ex fantasista della Sampdoria, che nella Primavera di Felice Tufano ha fatto la differenza nella scorsa stagione (17 goal in 32 presenze), vanno mandati a giocare presto in categorie professionistiche, secondo Braglia. La loro crescita beneficerebbe di più e sarebbe più veloce. Fare esperienza da subito con un calcio meno “bello” è più utile, ma l’allenatore del Gubbio rileva nel suo giocatore un errore tipico delle squadre con la leva Under 19. Anche se ora Di Stefano sembra essersi finalmente ambientato al meglio.