A Venezia la Sampdoria di Marco Giampaolo vuole lucidità, vuole giocarsi la partita in un campo piccolo e difficile…
Venezia voglio una squadra lucida o, come si dice, con il cuore caldo e la mente fredda. Il sentimento della paura è sbagliato. Quella, può averla chi oggi è in guerra. I calciatori, no: hanno le loro responsabilità, ma il calcio è anche un divertimento. Ecco, sì. Serve una Samp consapevole
Marco Giampaolo vuole una squadra pronta. Vuole una Sampdoria che non si nasconde, che va a Venezia a fare il suo calcio, a giocare e vincere una partita decisiva per la sua classifica. Ci sono ancora 27 punti in palio: troppi per arrendersi proprio ora…
Giochiamo contro una diretta concorrente per la salvezza, non possiamo scappare da questo tipo di responsabilità. Ma aggiungo: se fai la prestazione, che deve essere un mantra, il risultato arriva otto-nove volte su dieci. Il Venezia è una squadra camaleontica, che sa adattarsi all’avversario senza rinunciare al suo modo di fare calcio, con pregi e i difetti. Va rispettata.
A Venezia, la Sampdoria deve entrare in partita subito…
Verso Venezia-Sampdoria, Giampaolo vuole lucidità e non solo. Le parole
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Una gara strana ma da vincere. Punto.
Arriviamo allo stadio in traghetto, si gioca all’ora di pranzo, su un campo più piccolo, dove il pallone non sta mai fermo, con gli spalti vicinissimi al terreno di gioco. Devi entrare in partita molto prima che cominci…



