Per gli arbitri di Serie A una stagione davvero difficile: tanti gli errori commessi ma la linea verde voluta da Gianluca Rocchi lo sta ripagando. Il Var però resta un mistero
Non una stagione semplicissima per il designatore Gianluca Rocchi costretto a fare i conti con i tanti errori commessi dagli arbitri – tra campo e sala VAR – in questa stagione. L’ultimo, in ordine cronologico, la mancata assegnazione del rigore al Torino nella sfida con l’Inter che costerà a Davide Massa e Marco Guida un lungo stop.
Stando ai voti riportati dalla Gazzetta dello Sport, c’è un dato che dovrebbe far riflettere i vertici della categoria. Meno di un terzo degli arbitri raggiunge la sufficienza. Una media che considera tutti i fischietti con almeno 4 partite all’attivo nella massima serie.
A preoccupare non è tanto una questione numerica, ovvero quanti errori sono stati commessi, ma la qualità degli stessi – spesso sviste eclatanti che, con l’aiuto della tecnologia dovrebbero invece esser ridotte al minimo se non addirittura eliminate. Pesa gravemente anche la differenza di valutazione sui fuorigioco – tra attivo e passivo – e sui contatti, anche minimi, in area di rigore che, nella scorsa edizione della Serie A, avevano portato ad un numero spropositato di calci di rigore.
Arbitri, quanti errori in stagione: i migliori e i peggiori della Serie A
Arbitri, tra errori e linea verde: il bilancio in Serie A
LEGGI ANCHE Sampdoria, Criscitiello si schiera con D’Aversa. Ma perché?
Spazio ai giovani, nessun dietrofront del designatore Gianluca Rocchi e la sua linea sembrerebbe – dati alla mano – esser quella giusta. Simone Sozza di Milano, classe 1987, e Luca Massimini della sezione di Termoli, un anno più giovane del collega, sono le più belle rivelazioni di questa stagione con il lombardo che si aggiudica il secondo posto tra i fischietti con la media voto più alta.
Il migliore in assoluto, con una sufficienza abbondantemente superata, il 37enne di Macerata Juan Luca Sacchi. A lui la Gazzetta riserva un 6, 27. Chiude il podio la garanzia Daniele Doveri di Roma 1 con il suo 6,09. Ultime tre posizioni, invece, occupate da Luca Pairetto di Nichelino con il suo 5,55 tallonato dal torinese Marco Serra fermo a 5,40. Fanalino di coda, e molto lontano dal 6, Antonio Giua di Olbia: 5, 16 per lui.