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    Editoriali

    Sampdoria, c’è solo un segreto per il successo della squadra di Giampaolo

    La Sampdoria è uscita dalla zona rossa della classifica: c'è solo un segreto per il successo della squadra di Giampaolo
    Luca UccelloDi Luca Uccello21 Febbraio 2022Aggiornato:22 Febbraio 2022
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    Sampdoria
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    La Sampdoria è uscita dalla zona rossa della classifica: c’è solo un segreto per il successo della squadra di Giampaolo

    Per raccontare Sampdoria-Empoli, la partita che può essere decisiva per dare un’ulteriore svolta decisiva alla stagione blucerchiata, basterebbero alcuni fermi immagine.

    Innanzitutto, una considerazione: esattamente come era capitato con lo splendido Sassuolo di Alessio Dionisi, con l’Empoli di Aurelio Andreazzoli, che gioca un calcio bellissimo e l’ha fatto vedere ancora nel primo tempo, sia pure con limiti in fase di conclusione, abbiamo visto una grande Sampdoria.

    E, esattamente come due settimane fa, quando incontra una squadra che gioca bene a calcio, come lui, Marco Giampaolo dà il meglio di sé con le sue squadre.

    La grandezza del risultato di sabato, a mio parere, è dato anche dalle statistiche: 58 per cento a 42 il possesso palla per l’Empoli, due parate di Falcone contro una di Vicario, una delle due del numero 33 blucerchiato ritenuta decisiva dalla Lega calcio, dieci tiri a otto per l’Empoli e, soprattutto, 110 passaggi nella tre quarti avversaria per la squadra di Andreazzoli contro i 63 della Sampdoria.

    Insomma, tutto questo rende ancor più grande il risultato della squadra di Giampaolo e anche la sua prestazione che, soprattutto nel secondo tempo, non ha mai visto in pericolo il suo risultato.

    E poi la doppietta di Fabio Quagliarella, certo: 100 reti in serie A e anche la cifra tonda e le statistiche che normalmente hanno poco senso, ma che oggi hanno un senso.

    La splendida partita di Abdelhamid Sabiri, che è il trequartista che serviva a Giampaolo, lui e nessun altro.

    Le parate, magari meno decisive, ma comunque importanti di Wladimiro Falcone, sempre più titolare e soprattutto sempre più importante per dare serenità a tutta la difesa, cosa – se possibile – ancor più importante delle parate stesse. E qui bisogna dare atto a Roberto D’Aversa che, con mille errori, ha insistito perché non venisse venduto e ha avuto ragione. Tutto merito suo. E, ovviamente, di Marco Giampaolo che l’ha lasciato titolare.

    La grande prestazione di Alex Ferrari, incredibilmente lasciato fuori al Meazza per far posto a Magnani, che non è decisamente la stessa cosa.

    Vedere Omar Colley, che è una sicurezza assoluta, qualcosa che riconcilia con il calcio e la storia delle grandi difese, con un caro saluto a Matteo Minniti.

    Il segreto della Sampdoria? Da Marco Lanna in giù sono tutti sampdoriani…

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    Sampdoria, c’è solo un segreto per il successo della squadra di Giampaolo

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    Risalutare Albin Ekdal tornato ai suoi livelli, a mio parere certamente superiore a Rincon lì in mezzo, è una gioia.

    E poi altri fermi immagine: ad esempio, la nuova corsa di Bereszynski con la sua bimba sotto la Sud, commovente.

    Anche Antonio Candreva, con la sua bimba per mano, anche questa una scena bellissima.

    E poi Marco Lanna che scende sorridente in campo, entrando dal cancello sotto la Nord ed è travolto dall’entusiasmo dei tifosi che vogliono fare la foto con lui e se lo merita tutto.

    C’è anche Daniele Montevago, classe 2003, che è il giocatore numero 43 che entra nelle distinte ufficiali di partite ufficiali di campionato o Coppa Italia, amichevoli escluse.

    Grazie a D’Aversa e Giampaolo ed è uno dei giovani che non avevamo mai visto con Ranieri che in un anno diede solo pochissime panchine a Prelec, senza peraltro farlo mai esordire, e concesse 91 minuti in tutta la stagione ad Askildsen. E non vedemmo mai un giovane, nemmeno sull’1-5 al Meazza, quando entrò Quagliarella, a cui quello spezzone di partita difficilmente avrebbe cambiato la vita. Vabbè, nel frattempo Hodgson, il mitico mister Roy, con il Watford ha vinto in trasferta, non serviva moltissimo per fare meglio del predecessore…

    Mi piace citare anche tutti gli altri ragazzi venuti prima di Montevago: il quarto portiere Ivan Saio, Luigi Aquino, Francesco Migliardi, in panchina contro l’Atalanta, con la sua splendida storia personale iniziata ai giardini di via Fabrizi e la memoria di papà, Gerard Yepes Laut che ha anche esordito, Simone Trimboli presenza fissa in panchina e Giovanni Bonfanti. Più, ovviamente, quelli più cresciutelli.

    E tutto questo riscatta anche le pochissime insufficienze: un Thorsby sempre più involuto, che non c’entra nulla col gioco di Giampaolo, un Candreva generosissimo, ma che è un lontano parente dello splendido calciatore visto nella prima parte della stagione, e un Augello entrato maluccio ancora una volta.

    Poi mi piace citare altre cose bellissime: il pubblico tornato al Ferraris, con 9069 spettatori e 116mila 119 euro di incasso, che sono un’altra storia rispetto al tristissimo record negativo della partita con il Torino con 2549 paganti e 27902 euro di incasso.

    E, ancora, oltre a Lanna, un ritrovato entusiasmo anche nei volti dei dirigenti: Carlo Osti in panchina e Daniele Faggiano in tribuna che sono due facce di un ritrovato entusiasmo anche nel muoversi sul mercato (la squadra che aveva in mano D’Aversa negli ultimi giorni era francamente imbarazzante). (…) E tantissimi altri, un mondo blucerchiato che torna ad avere i cuori che battono all’unisono.

    Ecco, il segreto è questo.


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