E’ stata aperta la cassaforte di Ferrero, mentre l’ex presidente della Sampdoria ha parlato per la prima volta dal carcere, dopo l’arresto
E’ in cella San Vittore Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, dopo l’arresto di ieri mattina alle 7:00 in un hotel milanese. E i suoi avvocati sono riusciti a parlare con lui soltanto nel primo pomeriggio, come riportato dal Secolo XIX.
Adesso sto bene, anche se sono in cella sto bene. Ieri invece mi è uscito un fiotto di sangue dal naso, perché mi sono arrabbiato. Dicono sia stato un picco di pressione. Ce l’avevo con i finanzieri, perché non mi hanno concesso di essere trasferito nella mia casa romana e assistere alla perquisizione.
Sampdoria, ecco cosa c’era nella cassaforte di Ferrero a Roma
Arresto Ferrero, le prime parole dal carcere e l’apertura della cassaforte
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Queste le prime parole del Viperetta ai suoi avvocati. L’ultimo contatto risaliva alla giornata di ieri, quando Ferrero aveva telefonato a uno dei suoi legali, Pietro Sommella di Paola, in Calabria. Ha provato a spiegare quanto accaduto.
Io ero a Milano, stavo per “comprare” il nuovo allenatore della Samp. Invece alla 7 di mattina sono venuti ad arrestarmi. Pensavano potessi fuggire, ma dove vado? Questa è un follia. Mentre il gip ha motivato il provvedimento per il pericolo che i reati siano ripetuti.
La perquisizione nella casa romana di Ferrero però è andata a buon fine, anche se ci sono volute 14 ore. Il problema è stata la cassaforte, per aprirla ci è voluto l’intervento di un fabbro, che ho dovuto utilizzare la fiamma ossidrica, stando sempre a quanto riporta il quotidiano.
I suoi legali hanno però puntualizzato che sono state sequestrate 15mila euro in banconote, oltre alla pistola di Massimo Ferrero, regolarmente denunciata e detenuta.