L’avvio di stagione della Sampdoria di D’Aversa ricorda, per certi aspetti, quello con Di Francesco: più punti fatti, ma gli stessi goal subiti
La partenza di Roberto D’Aversa sulla panchina della Sampdoria è la seconda peggiore dell’era targata Massimo Ferrero. Solo Eusebio Di Francesco nel 2019 era riuscito a fare peggio con appena tre punti raccolti in sette giornate. Quattro se si conta il pareggio con Claudio Ranieri in panchina all’ottava. E i fantasmi di quella stagione cominciano ad aleggiare sulla testa di D’Aversa.
Con sei punti in otto partite la Sampdoria è pericolosamente al terz’ultimo posto insieme a Cagliari e Genoa e più due sulla Salernitana ultima. La partenza negativa non può trovare nel calendario la sola spiegazione, anche perché i blucerchiati hanno ottenuto appena un punto contro due avversarie – Udinese e Cagliari – decisamente alla loro portata. Alcune analogie con quell’inizio di stagione ci sono e preoccupano.
Sampdoria, le analogie tra D’Aversa e Di Francesco
Sampdoria, avvio disastroso di D’Aversa: le analogie con l’anno di Di Francesco
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Anche con Di Francesco la Sampdoria affrontò diverse partite complicate all’inizio, venendo sconfitta da Lazio, Napoli e Inter. Perse con il Verona neopromosso e cadde anche con Fiorentina e Sassuolo, subendo ben sedici goal. Gli stessi subiti finora dalla squadra di D’Aversa che, però, ha avuto il merito di segnarne undici contro i quattro di due anni fa.
L’annata, poi, fu condotta in porto da Claudio Ranieri, che con anche le problematiche dovute alla pandemia, raggiunse la salvezza in anticipo ottenendo 39 punti in 31 partite. La speranza per D’Aversa e per la Sampdoria è che ciò non si ripeta e che il cambio di passo possa arrivare già nel derby con lo Spezia, la migliore tra le liguri con sette punti.



