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    Home»Editoriali»Sampdoria, vedove di Ranieri fatela finita! Avanti con D’Aversa
    Editoriali

    Sampdoria, vedove di Ranieri fatela finita! Avanti con D’Aversa

    La Sampdoria di Roberto D'Aversa è accusata di subire tanti goal, forse troppi. E c'è chi rimpiange Ranieri. Le vedove di Sir Claudio vengono respinte...
    Luca UccelloDi Luca Uccello6 Ottobre 2021Aggiornato:7 Ottobre 2021
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    La Sampdoria di Roberto D’Aversa è accusata di subire tanti goal, forse troppi. E c’è chi rimpiange Ranieri. Le vedove di Sir Claudio vengono respinte…

    Leggo molte critiche alla Sampdoria di oggi e, francamente, trasecolo.

    Perché è vero che in casa con l’Udinese sarebbe meglio vincere ed è anche vero che, rispetto al gioco messo in mostra dalla Sampdoria, i sei punti in classifica sono davvero pochi.

    E poi è vero che la difesa, a tratti, è da incubo: nel primo quarto d’ora i gol dell’Udinese potrebbero essere anche quattro o cinque, con un Audero ancora poco reattivo, anche se si rifà poi con una grande parata a mano aperta; con uno Yoshida in confusione, che però col suo “quasi autogol” sul palo in realtà salva un gol; con un Colley alla peggiore apparizione stagionale, forse peggio addirittura di Torino.

    Insomma, la difesa è una banda del buco.

    E gli altri? Adrien Silva firma una delle migliori partite in blucerchiato; Fabio Quagliarella è alla migliore prestazione stagionale e torna sui suoi straordinari livelli; Antonio Candreva, ma ormai non è una novità, brilla straordinariamente, con il gol che è un particolare, un apostrofo blucerchiato sulle parole “amo il calcio”. E, se possibile, queste continue partite in cui il numero 87 blucerchiato si supera rispetto alla precedente, sono l’ennesima conferma su quanto ho sempre detto e scritto sullo scorso anno: non esiste avere a disposizione un diamante grezzo ed usarlo come fosse un pezzo di carbone non è proprio il massimo del calcio. Quantomeno, non è il massimo del mio calcio.

    Poi, possiamo tranquillamente dire che Caputo non è ancora entrato nei meccanismi del gioco blucerchiato e che l’assenza di Gabbiadini, che più vedo in tribuna più penso sia l’uomo giusto per fare coppia alternativamente con Caputo stesso o con Quagliarella, pesa moltissimo, perché darebbe alla Sampdoria molte più alternative di gioco.

    Che Thorsby non è quello dello scorso anno e, nonostante impegno e cuore, non è certo il giocatore che può far fare il salto di qualità a questa squadra e che Damsgaard non è ancora quello degli Europei, ma comunque cresce partita dopo partita.

    Insomma, detto tutto questo però non comprendo per niente la pubblica crocifissione di Roberto D’Aversa, con le vedove di Claudio Ranieri che hanno rialzato la testa.

    La difesa è da incubo, è vero.

    Si prendono troppi gol, è vero.

    D’Aversa regala emozioni alla Sampdoria, Ranieri solo noia?

    Sampdoria D'Aversa Udinese

    Sampdoria, vedove di Ranieri fatela finita! Avanti con D’Aversa

    LEGGI ANCHE Calciomercato Sampdoria, caso Osti: i retroscena sulle trattative

    Ma è anche vero che una partita come quella di oggi al Ferraris è uno spot per il calcio, emozionante, a tratti struggente di bellezza, a tratti irritante per gli errori, a tratti capace di tenere con il fiato sospeso i tifosi blucerchiati per i due gol dell’Udinese convalidati da Orsato solo dopo l’intervento del Var che per ben due volte sconfessa le bandierine dei segnalinee.

    Ed è vero che abbiamo visto, come sempre è successo quest’anno al Ferraris, più calcio in pochi minuti di D’Aversa che nell’anno precedente.

    Soprattutto, mentre qualcuno corre dietro a concordati e dintorni, generalmente ignorando le basi giuridiche del diritto fallimentare, succedono altre cose.

    Come al solito, cercherò di essere chiaro, anche a rischio di impopolarità: la Sampdoria, nonostante i gufi appollaiati fra i tifosi blucerchiati e i non tifosi blucerchiati, non rischia nulla e un eventuale fallimento di Ferrero non avrebbe alcuna conseguenza societaria sul club.

    Ma vado oltre: non credo ci sarà alcun fallimento di Ferrero e quelli che continuano a dire che questo avverrà domani, anzi ieri, generalmente quelli che hanno già indicato varie date negli anni scorsi, poi passate ovviamente senza che sia successo nulla, non aiutano la società e nemmeno la squadra.

    Come non aiuta la tifoseria organizzata della Sud che continua a stare fuori.

    Intanto, detto che – come ho detto dal primissimo giorno – a me Ferrero stilisticamente non piace ed è antropologicamente diverso da me, dico anche con altrettanta onestà intellettuale che la società Sampdoria sta facendo moltissime cose notevoli: penso all’ottimo lavoro del consiglio di amministrazione con fuoriclasse nei rispettivi settori come Enrico Castanini e Pino Profiti (e, con tutto il rispetto umano per Carlo Osti, credo che il divorzio sia arrivato fin troppo tardi, anche alla luce dei risultati ottenuti); penso all’operazione sui campi di Bogliasco, che offre un asset estremamente solido alla società; penso all’apertura del nuovo store in via Venti, dal concetto rivoluzionario per Genova; penso a tante altre cose…

    Poi, certo, se non si prendessero certi gol saremmo tutti più felici.

    Poi, certo, se i punti fossero quelli meritati (oggi, comunque, il pareggio è giusto) saremmo tutti più contenti.

    Ma attenti a dare giudizi e ipotizzare retrocessioni.

    Perchè è vero che quella di oggi era la partita più importante del campionato blucerchiato, perchè fondamentalmente era la prima. Perchè, a parte Sassuolo e Empoli, la Samp ha affrontato tutta l’argenteria di famiglia del campionato: Milan, Inter, Napoli, Juventus nelle prime giornate, a mio parere fallendo solo la partita contro i bianconeri, anche per un eccesso di turnover, perchè con Depaoli e Murru non vai lontanissimo. Peccato, perchè era una Juventus abbordabile, anche se in crescita come dimostrano le tre vittorie consecutive, con un gradino in più ogni settimana.

    E quindi la partita con l’Udinese di Gotti era un po’ come la prova del nove a scuola dopo un esercizio: loro a sette punti nelle prime sei partite, la Sampdoria a cinque (ma percepiti almeno dieci, come la temperatura).

    Ecco, io anche oggi vedo il bicchiere mezzo pieno.

    Le vedove inconsolabili e i tifosi di fallimenti e concordati hanno parecchie altre fonti a cui abbeverarsi.


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