Mancini presenta “La bella stagione”, il libro scritto in coppia con Vialli sui trent’anni dello scudetto della Sampdoria e fa una previsione sul futuro da presidente del gemello
In uscita “La bella stagione”, il libro che festeggia i trent’anni dello scudetto della Sampdoria, firmato da Gianluca Vialli e Roberto Mancini. I gemelli del goal ripercorrono una stagione unica tra aneddoti e racconti di uno spogliatoio unito più che mai. I due hanno presentato la loro opera: qui la parte di Roberto Mancini.
Bobby goal ringrazia Vialli e Marco Lanna, i motori dell’iniziativa, e poi la squadra che ha aiutato a rivivere momenti magici:
Dobbiamo ringraziare Luca e Marco per questa iniziativa, sono loro i motori, poi dire grazie a tutta la squadra. La favola di quella stagione è merito di tante cose, anche del tasso tecnico di quel gruppo, ma penso che l’amicizia sia stata il vero collante e valore aggiunto. E sono sicuro che tra trent’anni saremo ancora tutti qui con la barba lunga a ricordare. Io ancora oggi lavoro insieme ad amici di 30 anni fa.
Impossibile non iniziare con ricordi su Vujadin Boskov, allenatore e artefice della squadra che dominò il campionato 1990/91
Ne sono state raccontate di tutte, il personaggio era eccezionale. Io penso la vera arte fosse saper sdrammatizzare le situazioni più difficili. Una volta organizzò una riunione perché io in campo mi ero come al solito arrabbiato perché non mi davano la palla e lui mi apostrofò “tu Roberto sei terrorista di spogliatoio”. Scoppiammo tutti a ridere.
Sampdoria, Roberto Mancini vede Vialli come presidente
Sampdoria, Roberto Mancini vede Gianluca Vialli ancora presidente
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Nel libro poi si racconta della vittoria spartiacque contro il Napoli e del goal al Pisa di Vialli. Quando, spiega Mancini, Luca tornava da un infortunio e non aveva proprio una grande forma fisica:
Io spiego che col Pisa, tu tornavi da un infortunio grave e per farti segnare a porta vuota dopo aver scartato tutti, pure il portiere, ti ho dovuto chiamare perché eri rimasto così indietro da sparire. Capimmo di poter vincere ritorno da Napoli, dove avevamo vinto 1-4: era solo novembre ma 4 gol!
Un miracolo che nacque anche dal legame con Genova:
Noi vivevamo tutti tra Quarto, Quinto, Nervi e Bogliasco ed eravamo vicini sempre, non solo sul campo. Vivevamo in simbiosi.
Gran parte di quella Sampdoria ora fa parte dello staff di Roberto Mancini in Nazionale:
Qualcosa di simile c’è. Si vede ad esempio quando i miei azzurri si affrontano da avversari e non litigano mai.
Mancini, poi, vede un futuro di Gianluca Vialli come presidente:
Dei miei compagni vedevo Cerezo in grado di fare l’allenatore. Pensavo che Pari sarebbe diventato un grande direttore sportivo e per un po’ l’ha fatto. Non pensavo che Katanec potesse fare l’allenatore e invece è anche bravo. Luca quando l’ho visto fare il tecnico mi è sembrato po’ strano, io lo vedevo più come presidente. Perché era molto più intelligente e furbo di tutti noi. Quindi ho sempre pensato che potesse fare qualcosa di più dell’allenatore. La vita è strana e particolare, ti porta a fare cose che non avresti mai pensato di fare e soprattutto a farle bene