Trust: Lotito – Salernitana come Ferrero -Sampdoria? Chi lo crede sbaglia. Proviamo ad analizzare i motivi per cui il Trust Rosan è uno schema non replicabile dal presidente della Lazio e della Salernitana.
Con la promozione della Salernitana in Serie A sono venuti al pettine i nodi delle multiproprietà di club professionistici. Una situazione che non dovrebbe più ripetersi viste le modifiche approvate nelle scorse settimane dalla FIGC. Ma un problema per Claudio Lotito, che ora si trova con due club di sua proprietà in serie A.
Qualcuno ha iniziato a sostenere che il patron della Lazio e della Salernitana potrebbe ricalcare le orme del suo amico Massimo Ferrero e mettere la Salernitana in un trust. Intestando dunque le quote societarie ad altro soggetto, pur rimanendo di fatto il proprietario.
Ma a nostro avviso la soluzione non è cosi semplice e soprattutto i due casi non sono perfettamente sovrapponibili. Anzi.
Come ormai noto, dallo scorso novembre 2020, la Sport Spettacolo Holding, proprietaria al 100% della Sampdoria, è stata inserita nel trust Rosan (questi gli articoli per approfondire: Concordati Ferrero, chi e come controlla la Sampdoria: ecco i documenti del Trust; Sampdoria in vendita, ecco i documenti; Trust e cessione Sampdoria:come avverrà la trattativa e quanto intasca Ferrero; Cessione Sampdoria: chi sarà il Guardiano e che ruolo ha)
Trust: Lotito – Salernitana come Ferrero-Sampdoria? Non è proprio così…

Avevamo spiegato in questo articolo (Cessione Sampdoria: su un cosa Vidal ha sicuramente ragione; come il trust Rosan in cui è confluita la Sampdoria tramite la sua controllante, sia riconducibile alla categoria del c.d. trust di salvataggio extraconcorsuale, secondo la definizione di un approfondito studio del Consiglio Nazionale del Notariato,
Peraltro il trust messo in piedi da Gianluca Vidal (l’uomo dei Conti di Massimo Ferrero) è al vaglio dei giudici delegati delle procedure di concordato di Farvem ed Eleven Finance e lo scopo non è certo quello di aggirare la normativa della FIGC in tema di multiproprietà.
Diverso sarebbe per Claudio Lotito, che dovrebbe usare lo strumento del blind trust proprio per aggirare la norma e dunque per uno scopo illecito.
L’art. 16 bis delle NOIF, che si applica nella versione previgente, non consente ad un soggetto di controllare direttamente o indirettamente due società iscritte al medesimo campionato.
Un controllo indiretto che peraltro è già esistente in quanto la Salernitana appartiene per il 50% appartiene alla Morgenstern (famiglia Mezzaroma) mentre il restante 50% appartiene alla Omnia Service, che ha unico socio Enrico Lotito. Lo schema del trust non aggiungerebbe nulla. Si tratterebbe sempre di un controllo indiretto esercitato dallo stesso soggetto che controlla la Lazio.
Qualche giurista ha provato a suggerire che questo schema potrà essere utilizzato solo come soluzione ponte, per consentire alla Salernitana di iscriversi alla serie A e nel frattempo trovare un nuovo acquirente. A nostro avviso l’unico modo per consentire alla FIGC di avallare tale soluzione è dimostrare nei fatti che Lazio e Salernitana siano riconducibili a due centri gestionali autonomi, distinti e che nulla hanno a che fare tra di loro.
Questo per anche per evitare la creazione di un pericolo precedente…
Insomma, anche Ferrero, se davvero vuole acquistare il Palermo, è avvisato…