Enrico Mantovani ripercorre i momenti più importanti dello scudetto della Sampdoria nel 1991: dalla vittoria con il Napoli alla matematica con il Lecce
Si avvicina la ricorrenza dei trent’anni dallo storico scudetto della Sampdoria. Uno scudetto nato dall’abilità di Paolo Mantovani, che costruì un gruppo unico. A Repubblica il figlio Enrico ripercorre i momenti più emozionanti di quell’anno, alcuni vissuti anche oltreoceano:
Contro l’Inter ero a Boston, la guardai in un bar del North End Il sabato c’era un raduno della mia squadra di rugby. Vidi vincere la Samp dall’altra parte dell’Oceano. Conoscevo bene quel bar: a Boston ho fatto l’università e dal 1982 al 1987 seguivo da lì la Sampdoria.
Contro il Lecce, invece, Enrico era a Marassi: non si sarebbe potuto perdere il giorno di una festa annunciata dopo la vittoria contro l’Inter, quella che diede la sicurezza definitiva:
Il primo pensiero fu per papà. È chiaro, ero felice, sono un tifoso, si stava materializzando l’impossibile. Non avevo la minima paura, la vittoria con l’Inter ci aveva dato troppa consapevolezza. In settimana tutti al nome Lecce avevano evocato l’assurda vittoria del 1986 contro la Roma. A noi no, non poteva succedere, ce lo meritavamo troppo.
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La gioia per il papà Paolo, l’artefice di quel gruppo. L’uomo che aveva portato in alto la Sampdoria costruendo un gruppo solido, arrivando a portare uno scudetto in una squadra non considerata nell’elite del calcio:
La felicità più grande era per papà. Aveva realizzato l’impossibile, un’impresa pazzesca. E voluta. Perché lui aveva acquistato la Samp con quell’obiettivo. Ogni vittoria era una tappa intermedia, l’epilogo doveva essere lo scudetto. Non aveva pensato, vado in macchina a Roma, ma arrivo in cima all’Everest. Quel giorno il figlio era molto orgoglioso.
Contro il Napoli la vittoria che suonò come un passaggio di consegne, ma ci furono altri momenti toccanti durante l’intero campionato:
Entrambi considerammo per anni il 4-1 sul Napoli come un passaggio di consegne. Di quel campionato mi piace ricordare tre momenti di papà. Le lacrime di commozione in tv la sera della vittoria sull’Inter. L’invito a non invadere il campo con il Lecce, atto di democrazia e libertà e, quando alla domanda, è lo scudetto di Genova, rispose: no, della Sampdoria.