Il numero uno della Sampdoria, Massimo Ferrero, è uno dei quattro presidenti contrari all’assegnazione del calcio alla piattaforma Dazn
Massimo Ferrero, come Enrico Preziosi, è uscito sconfitto sull’assegnazione dei diritti tv per il triennio dal 2021 al 2024. Ha perso la sua battaglia. La maggioranza dei club di Serie A si è schierata a favore di Dazn per 840 milioni di euro a stagione. In ogni turno di campionato potrà trasmettere 7 gare di campionato in esclusiva (quello che in sostanza fa oggi Sky) e 3 in co-esclusiva. Su Dazn si vedrà tutto ma al numero uno della Sampdoria questa intesa non piace.
Io non ho nulla contro Dazn, ma sono perplesso nei confronti di chi ha caldeggiato questa soluzione. Non conosco i motivi per cui i grandi club hanno spinto a votare così, ma non mi capacito perché nessuno abbia voluto appronfondire, anche solo con una consulenza tecnica terza, i problemi di migrazione tra Sky e Dazn…
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Sampdoria, Ferrero: un errore il calcio su Dazn
Nel suo ragionamento Massimo Ferrero pensa ai tifosi, anche a quelli della Sampdoria e pone un problema tecnologico e sulla diffusione del prodotto, sostenendo che la connessione internet e la capacità digitale non sono uniformi su tutto il territorio italiano con la conseguenza di una copertura non omogenea.
Ma la battaglia del patron blucerchiato non è del tutto persa. Tra le battaglie politiche c’è anche quella che riguarda il pacchetto 2, composto dalle 3 gare in co-esclusiva con Dazn, dove Sky ha offerto 70 milioni a stagione. La Lega ha tempo fino a lunedì per decidere.
Lunedì, a Roma, è prevista un’assemblea della Federcalcio. E Ferrero vuole tirare fuori nuovamente l’argomento Fondi nel mondo del calcio, al momento bloccati. Un tema che i venti club di Serie A hanno incaricato il direttore generale della Lega che potrebbe decidere di mantenere viva questa strada da percorrere però solo in un secondo tempo…