La Sampdoria e Mikkel Damsgaard un amore a prima vista. Arrivato in punta di piedi ora vale già tanto, più di 20 milioni di euro. E Massimo Ferrero ‘gode’ già…
Nella Sampdoria Mikkel Damsgaard è un vikingo. Un uomo di ghiaccio. Arriva dal lontano Nordsjelland per chi se lo fosse dimenticato. Un ragazzo per bene, dentro e fuori dal campo. A Sportweek il ragazzino che ha fatto cadere su di sé le attenzioni di tantissimi club, Inter e Juventus comprese, si racconta liberamente…
Un ragazzo che si definisce propositivo. A lui piace parlare, anche con il proprio allenatore. Lo fa anche con Claudio Ranieri che lo ha aiutato tantissimo per ambientarsi il prima possibile nel nostro calcio, la Serie A. Per esempio “mi ha fatto capire che ci sono partite in cui è necessario vincere, non importa come, e altre in cui puoi pensare di più alla qualità del gioco”. Ma non solo.
Perché la Sampdoria? Semplice. “Sono rimasto soddisfatto delle risposte alle mie domande. Da luglio a oggi devo dire che la realtà italiana ha corrisposto alle mie aspetta- tive: giocatori forti, tecnici preparati, campionato di alto livello. Quello che mi serviva”.
LEGGI ANCHE Sampdoria-Fiorentina, è sfida tra Audero e Dragowski
Preferisce il pesto alla focaccia, preferisce Iniesta anche a Michael Laudrup, il più famoso giocatore danese. “Lui è il campione di riferimento per i ragazzi danesi, essergli paragonato mi inorgoglisce. Laudrup è partito da un Paese piccolo come il nostro per arrivare nei più grandi club europei. Io ho appena iniziato quello che spero sia il suo stesso viaggio”.
Gli assomiglia certamente nel dribbling: “Per me il dribbling è una dote naturale. Dipende dall’istinto più che dallo studio. Però, dopo aver guardato i video di Laudrup, è possibile che inconsapevolmente cerchi di imitarlo”
Cristiano Ronaldo a parte, Mikkel Damsgaard è rimasto colpito da Chiesa, Alexis Sanchez, Kessie, perché è forte fisicamente. Tre bei esempi da seguire…