La puntina di Massimiliano Lussana accarezza la Sampdoria di Claudio Ranieri per i suoi 26 punti ma non il suo gioco. Si può fare decisamente meglio
Diciamola tutta, 26 punti nel girone di andata sono veramente tantissima roba, ancora troppo pochi per quelli che sono da trenta in su e che possono aspirare alla qualificazione nelle Coppe Europee, ma tanti, tanti di più di quelli che sono invischiati nella lotta per non retrocedere.
Eppure, diciamola tutta anche su questo: in queste prime diciannove partite, in tutto il girone d’andata, troppo spesso si è vista una Sampdoria discontinua: splendida contro la Fiorentina (di Iachini, vabbè), contro la Lazio, contro l’Atalanta ed era veramente ingeneroso in quelle partite cercare la lista degli assenti, quasi a ‘sporcare’, a limitare le vittorie e i trionfi blucerchiati.
E poi epica contro l’Inter, in una giornata di tregenda che ha dato un’ulteriore patente di bellezza alla vittoria sulla squadra di Conte e il fatto che dall’altra parte ci fosse Conte ha dato ancor più gusto al tutto.
Eppure, questa stessa squadra delle meraviglie è stata bruttissima in altre partite, su tutte Bologna e Benevento in casa, due fra gli incontri blucerchiati più inguardabili che io abbia mai visto, per non parlare dello Spezia in trasferta.
Oppure, tante altre partite in cui la Sampdoria è stata splendida per un tempo e pessima per gli altri quarantacinque minuti, alternativamente i primi o i secondi, come se fosse impossibile tenere lo stesso livello o quasi per tutta la partita.
O, ancora, partite completamente sbagliate come il derby di Coppa Italia, letteralmente dominato fino al sessantesimo e letteralmente buttato nell’ultima mezz’ora in cui il Genoa (il Genoa di Maran, non quello di oggi) ha strameritato la vittoria, contro la più brutta Sampdoria che abbia mai visto.
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Sampdoria tanta roba 26 punti. Peccato solo per il gioco di Ranieri
Insomma, in qualche modo tutto questo l’abbiamo visto anche a Parma. In cui se il primo palo, e forse anche il secondo, colto dal Parma fosse entrato, saremmo qui a raccontare un’altra storia.
In cui Emil Audero è stato nettamente il migliore in campo, con la deviazione sul palo di un goal certo, poi con un’uscita straordinaria e ancora nel secondo tempo con un’altra straordinaria parata e poi ancora su Kukca.
Ed è l’immagine dello straordinario campionato che sta facendo il portiere blucerchiato quest’anno: e se il primo anno era stato quello delle grandi parate alternate a clamorosi errori e se il secondo anno era stato quello dei clamorosi errori senza grandi parate, questo campionato è quello delle grandi parate e basta.
Da quando Roberto D’Aversa è subentrato a Fabio Liverani è riuscito a fare peggio e ce ne voleva: quattro partite con un pareggio e tre sconfitte e un’altra sconfitta pure in Coppa Italia.
Insomma, il Parma è stato un disastro. Questo vuol dire che questa sera la Sampdoria non si è meritata la vittoria? Assolutamente no.
Gli errori del Parma non sono colpa della Sampdoria e un grandissimo portiere come Audero, quest’anno forse il migliore della serie A, fa parte della rosa blucerchiata, quindi la domanda non ci sta: la Samp si è strameritata la vittoria, anche perchè nell’ultima mezz’ora il Parma non ha fatto nulla per meritarsi non il pareggio, ma nemmeno di accorciare le distanze.
Ma, ecco, diciamolo chiaramente, anche a Parma il bel gioco lo vediamo domani. Ripartiamo dal decimo posto e da quota 26. Ribadisco, è tanta roba.


