Cessione sampdoria: per Gianluca Vidal, l’uomo dei conti del presidente Massimo Ferrero svela che il club non deve essere ceduto per forza dall’attuale proprietà
La Sampdoria di Massimo Ferrero vale 110 milioni di euro e non è in vendita, pur se coinvolta indirettamente nei concordati in due delle aziende di famiglia. Gianluca Vidal e la Sampdoria hanno scelto, ancora la voce de il Secolo XIX, per spiegare quanto sta succedendo intorno al club di Corte Lambruschini.
L’autore dei Piani di rientro per i concordati di Farvem e Eleven Finance, spiega la funzione del ‘Trustee’, “una società uninominale della quale sono amministratore unico”. Prima domanda: in che modo la Samp sarà condizionata dal trust? Risposta:
“Tutto alla luce del sole e regolamentato. Nessuna ingerenza nè in SportSpettacolo, nè in Sampdoria. E’ solo un soggetto posto a garanzia dei creditori e dell esecuzione del Piano. Il potere decisionale resta all’amministratore unico di SportSpettacolo, che deciderà che fare in Sampdoria con il Cda”.
Gianluca Vidal conferma che il club blucerchiato “non è coinvolto. Ne è una garanzia esterna. Per dare esecuzione al Piano bisogna certo vendere gli assets più prestigiosi”. Basteranno? Fino a oggi, fino a quando il piano sarà secretato e il Tribunale di Roma non lo avrà esaminato non si può dare una risposta.
LEGGI ANCHE Cessione Sampdoria, Gianluca Vidal: “Ecco quanto vale il club”
Cessione Sampdoria, Vidal: “Ferrero non è costretto a vendere”
Se non basteranno gli immobili bisognerà cedere la Sampdoria? La risposta di Gianluca Vidal al principale quotidiano genovese, è decisa, non permette repliche:
“Falso dire che Ferrero è ‘obbligato’ a venderla. Anche no. Sento tante falsità e dietrologie. Una perizia di Deloitte ha dato un valore alla Samp. E’ un bene esterno al Piano, ne può disporre solo il trust. Non si passa dal giudice. Se qualcuno è interessato a mettere sul piatto un valore minimo almeno uguale alla perizia, si farà avanti, mi contatterà. Se ci sono le condizioni contrattuali, si chiuderà. Ma le dinamiche sono imprevedibili…”.
E qui Vidal apre una nuova finestra:
“La finanza si può trovare attraverso un socio di minoranza per la Samp. O arrivare da un fondo o un family office che fornisca la finanza per il Piano da restituire in un tot di tempo e non cambi la proprietà. O i Ferrero potrebbero trovare finanza dagli attivi di altre loro società anche la Samp sì, nessuno glielo vieta. Estremizzo, non mi prenda alla lettera, siamo nella teoria del diritto fallimentare”.
Un chiarimento anche sulle tempistiche. Si è parlato di 36 mesi, altri di 30. La verità, secondo Gianluca Vidal, è che “in primis bisogna essere ammessi”. Poi:
“Dai 7 ai 10 mesi per arrivare all’omologa. Da lÏ, il Piano prevede un orizzonte temporale di 30 mesi, in linea con i criteri di soddisfazione dei creditori di piani analoghi, senza contare questo momento storico, nel quale il legislatore ha un ripensamento della normativa concausale per agevolare le continuità aziendali e le ristrutturazioni del debito concorsuali”.