La puntina di Massimiliano Lussana è dedica a Gaston Ramirez e al suo momento con la maglia della Sampdoria. Non certo un momento felice…
Un pomeriggio di incroci, di suggestioni, di storie. E’ un pomeriggio con Stefano Loffredo e tutti gli amici cagliaritani che arrivano in campo con uno score assolutamente positivo, con la trasferta sull’isola storicamente problematica se non proibitiva per i colori blucerchiati, come una maledizione atavica e invincibile. Un sortilegio più che una tradizione avversa.
E’ un pomeriggio con, da un lato, Claudio Ranieri che a Cagliari iniziò la sua straordinaria e magica carriera da allenatore – quella di Uomo non l’ha mai abbandonata – vincendo in tre stagioni una Coppa Italia di serie C, portando la squadra dalla C alla A e salvandosi pure una volta arrivato alla massima serie. Uno dei capolavori, il solito verrebbe da dire.
E dall’altra parte Eusebio Di Francesco che lo scorso anno gli lasciò la Sampdoria con soli tre punti in sette partite, desolatamente ultima, con un gioco inguardabile e formazioni a caso – ricordo ancora con terrore la partita di Verona, contro Juric, non contro Guardiola – e che sir Claudio portò alla salvezza con quattro giornate di anticipo e al gioco.
Ecco, oggi ha vinto, meritatamente, Difra…
Perchè la Sampdoria ha perso per strada quello che di buono aveva fatto vedere nelle tre partite consecutive vinte e invece ha fatto vedere quello che di meno buono aveva già messo in mostra nel derby, probabilmente amplificando anche i meriti del Genoa, poi assolutamente inguardabile contro il Torino.
Gli episodi
Ribadisco: sconfitta meritata. Ribadisco: espulsione di Augello, dopo il giallo dato dall’arbitro e dopo il consulto con il Var, sacrosanta. Dico che il rigore, che all’inizio mi era sembrato ridicolo, dopo averlo rivisto è giusto. Tonelli alza il gomito e quindi il fallo è netto. Sottolineo, soprattutto: Claudio Ranieri è un signore e la sua intervista post partita ai microfoni di Sky è la cosa blucerchiata più bella del pomeriggio, una delle poche.
Insomma, evidentemente abbiamo tutti sopravvalutato la Sampdoria splendida delle scorse settimane e queste due partite ci hanno riportato sulla terra, accendendo i riflettori su alcune debolezze, a partire da quelle della difesa e anche dell’attacco quando non segna Quagliarella e quando Keita è infortunato.
Ora è come se iniziasse un nuovo campionato, che avrà la sua prima partita dopo la pausa per la Nazionale fra quindici giorni al Ferraris contro il Bologna di Sinisa, un altro grande ex, che a questo punto diventa la partita della vita.
Io penso che la Sampdoria non fosse quella da scudetto delle tre vittorie consecutive, ma non penso nemmeno che sia quella brutta vista contro il Genoa, troppo Narcisa e pronta a specchiarsi in se stessa rispetto ai rossoblù molto più pragmatici, nè quella pessima di oggi pomeriggio.
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Sampdoria, Gaston Ramirez grazie ma se parte bene uguale
Ciao Gaston…
Ne approfitto anche per tornare su un tema dibattuto in queste settimane: Gaston Ramirez è stato sostituito al 43esimo, ma in seguito all’espulsione di Augello, non perchè Ranieri volesse umiliarlo. Ma certamente Gaston sta attraversando un periodo di appannamento e di nervosismo che un paio di settimane fa avrebbe potuto portarlo anche all’espulsione, già ammonito.
Posso dirlo? Chiaramente, magari inconsciamente, la situazione contrattuale in scadenza pesa.
E, a questo punto, a costo di essere impopolare dico che se Gaston può portare in cassa dei soldi da investire su altri giocatori, ben venga se parte oggi. Lo ringrazieremo e lo ameremo per alcune splendide giocate che ci ha fatto vedere.
Ma, sinceramente, è meglio che parta piuttosto che resti così.
E, se possibile, mi piacerebbe vedere in campo Valerio Verre prima degli ultimi dieci minuti di gioco, perchè lo ritengo il vero uomo in più di questa squadra.
