Una statistica che ci consente di apprezzare l’operato di sir Claudio Ranieri sulla panchina blucerchiata, è la scarsità di pareggi: solo 5, due di quali a a gennaio 2020.
Se c’è una malattia che la Sampdoria di Ranieri non ha mai avuto è la “pareggite”. Gli ultimi due incontri finiti con un punto in tasca risalgono a gennnaio. A San Siro contro il Milan del figliol prodigo Ibra e contro il Sassuolo, che all’andata aveva asfaltato il malcapitato Eusebio Di Francesco.
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Insomma, i blucerchiati hanno capito cosa vuole l’allenatore di Testaccio da loro. Massimo impegno alla ricerca del bottino pieno. Primo non prenderle, e poi se si riesce, si prova a vincere. Spesso non è andata bene (undici sconfitte) ma per nove volte la Sampdoria ha fatto bottino pieno.
Niente a che vedere con il disastroso passo che stava tenendo Di Fra (sei sconfitte, una vittoria).
L’anno scorso con il Maestro Giampaolo il bilancio finale era stato di 15 vittorie, altrettante sconfitte e 8 pareggi. E anche il quel caso l’astinenza da pareggi durò per quasi tutto il girone di ritorno, dal 3-3 con la Fiorentina ad un altro 3-3, con gli amici del Parma.
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Insomma, forse la Sampdoria sta uscendo dalle sabbie mobili anche per quest’approccio meno “conservativo”…